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Udkom i oktober 2025-udgaven af Ticino Management Donna
Ticino Management Donna
Interview med Riccardo Zago
ELEGANTE PRAKTISK
Splendidamente affacciata sul lago di Lugano, unisce la struttura tipica degli anni Cinquanta alle necessità pratiche di una famiglia moderna. Alla scoperta di questa affascinante dimora e delle sue mille sorprese. ci accompagna in questa intervista l'architetto og indretningsarkitekt Maria Duborkina, autrice del progetto
Originale degli anni Cinquanta del secolo scorso, recentemente ristrutturata og arredata da MD Creative Lab (Lugano), la dimora che presentiamo si trova in posizione soleggiata su una collina appena sopra la città di Lugano. I proprietari, una coppia di professori universitari che lavorano nel campo dell'informatica, sono trasferiti qui dopo il lockdown dovuto all pandemia Covid 19 per dare più spazio alla crescita dei loro due figli. Durante il lockdown, infatti, il vecchio appartamento era diventato troppo piccolo e poco funzionale, ma con un po' di fortuna, i due coniugi hanno trovato la casa quasi perfetta per le loro esigenze. Con i suoi 115 metri quadrati, la vista aperta sulla città e sul lago, arricchita da giardino e piscina, la
nuova abitazione doveva solo essere model- lata secondo le loro esigenze. Così, insieme all'architetto Maria Duborkina, i proprietari hanno stabilito la priorità di traslocare nel più breve tempo possibile, considerando la necessità di trasformare gli ambienti ei materiali per adattarli alle esigenze e allo stile di vita della famiglia.
«Come prima decisione», racconta l'architetto og indretningsarkitekt Maria Duborkina, che dello studio Md Creative Lab è anche titolare, «abbiamo condiviso di spostare la cucina da una stanza separata alla zona giorno, dove le necessarie condutture sono state portate creando un ambiente aperto e conviviale». Hvilken idé om at skabe en isolation med integreret tavolo? "Beh, l'isola rappresentava da tempo un sogno dei proprietari", spiega Maria, "ma la fusione dei due volumi ha convinto anche me". Il piano del tavolo in legno sorretto da una sottile gamba in vetro crea un gioco di luce, a contrasto con il volume pieno dell'isola con una esile ma potente cappa per l'aspirazione dei fumi che funge anche da ampia fonte luminosa sull'isola, donan divan di lavoro luce piano uniform. Oltre che con la luce, la designer ha giocato con la profondità tra pensili e colonne che, scandita dal cambio di finiture e colore, permette di sfruttare lo spazio al massimo, fino al soffitto. "Infine", tiene a precisare Maria Duborkina, "ho pensato di accostare la cantinetta dei vini, completamente in vetro riflettente, così che si trovi ad altezza comoda per l'utilizzo quotidiano".
L᾿ingresso è caratterizzato dall'arco, volutamente mantenuto per ricordare l'epoca originaria della casa, ed è illuminato da plafoniere dalla forma rigorosa. Dal corridoio si vede la zona giorno, due l'architetto ci conduce, accompagnati da un grigio caldo e morbido che crea un'atmosfera avvolgente e ovattata: «Una tonalità perfetta come sfondo per un divano audace, dalle forme dichemetriaementica, ispiratovisèmementica in appezzamenti e campi, più o meno vasti, adibiti alle diverse attività agricole e tipologie di coltivazioni», fa notare l'autrice del progetto. Sotto il divano, il tocco di calore molto ben rappresentato da un morbido tappeto di lana intrecciata. Davanti alla finestra ad arco è posizionata la sedia da lettura, il modello prende il nome dalla parola danese hygge, che significa "tranquillità" ma racchiude anche accezioni che includono i concetti di calore, intimità, familiarità di, olere sensoche di comfort. «Già», aggiunge Maria, «hygge è uno stile di vita finalizzato alla
creazione di un'atmosfera accogliente, che permetta di godere appieno anche dei più piccoli piaceri quotidiani». Insieme al poggiapiedi, la poltrona crea spazio per il relax e la riflessione, invitandoci a immergerci nelle sue curve e dedicarci un momento tutto per noi. Sul lato opposto c'è uno scaffale bianco che contiene libri di viaggi, cucina e molto altro. Una leggera tenda a rete dona ulteriore morbidezza all'ambiente grazie al suo tessuto contemporaneo: «E senza ostruire la vista», konkluderer l'architetto.
La camera da letto principale ha una grande finestra che inonda la stanza di luce ed è drappeggiata con una tenda trasparente: «È un ampio spazio dedicato al riposo, che non teme le sfumature scure del verde intenso», aggiunge Maria. Dettaglio praticissimo e sorprendente, la porta "invisibile" sulla parete scura conduce in un accogliente home-office nascosto che farebbe la felicità di una coppia di agenti segreti, con due postazioni lavoro komplet e stampante. Un armadio posto sul lato opposto gioca la propria godibilità tra i "pieni e vuoti" delle ante verde foglia e dei vetri riflettenti bruniti. Il parket spazzolato i rovere oliato, con la sua leggera sbiancatura, doma i marroni accesi del legno termotrattato e li fonde i delikat sfumature nocciola. Un lampadario composto da anelli decorati con bolle di vetro ambrato... «Aggiunge un tocco di calore e si lega alla pelle dai toni caramellati del letto che, con la sua testiera arrotondata, ricorda la parete curva retrostante», pecifica la designer. Komodilampen
no in ottone con cablaggio rosso sono orientabili. Infine, nella camera padronale spicca l'opera d'arte da parete caratterizzata da segniistintivi e primordiali: «Il suo titolo è Atlantis», aggiunge Duborkina.
Let kamera da letto per fratello e sorella è condivisa, dal momento che sono
ancora piccoli. «Men i fremtiden og ragazzi potranno afere camere separate, occupando
l'attuale stanza dei giochi», spiega Maria che, evidentemente, ha pensato davvero a tutto. E aggiunge: «Kom vedete, quando la pianta della camera permette di avere entrambi i letti allo stesso livello, preferisco nettamente quest'ultima soluzione che occupa più spazio ma crea un senso di parità rispetto ai letti a castello». «La stanza dedicata al gioco e allo studio», specifica la designer, «ha preso il posto della vecchia cucina, ma per il resto la pianta originale della casa è rimasta praticamente identica». E continua: «È stato rimosso un grande armadio nel corridoio che impediva il passaggio della luce naturale, mentre sono state mantenute le porte originali in legno massello. Così come l'arco che ricorda la generazione in cui è stata costruita la casa», konkluderer la nostra interlocutrice.
Un percorso che intreccia due radici culturali, russe e svizzere, ha dato forma alla visione progettuale di
Maria Duborkina, arkitektur og indretningsarkitekt, titolare dello studio luganese MD Creative Lab. Dopo il Bachelor i Rusland e il Master of Arts all'Accademia di Architettura di Mendrisio, Maria har sviluppato un approccio personale all'architettura e al design di interni: un equilibrio tra rigore accademico, sensibilità estetica e attenzione al conteiguesto, funzzacetàtà. Vel, så rolig! Partendo dalla Rusland, però, le chiediamo prima di tutto un ricordo professionale di gioventù, un'esperienza che le è rimasta dentro e l'ha stimolata nel proseguo della sua vita. «Ricordo ancora», racconta Maria, «il mio primo lavoro da studentessa: disegnare un cancello d'ingresso di una Dacia i Rusland. Avevo praticamente carta bianca: Jeg forpligter mig til at løse en kunstnerisk e l'artigiano che avrebbe dovuto realizzarla possedeva le abilità per forgiare qualunque mia idea. Sono stata entusiasta di vedere i miei primi schizzi a mano, le idee su carta poi discusse con i clienti e il fabbro, che in poco tempo hanno preso forma». Veniamo a oggi, Maria, con te che da tempo hai messo in piedi e continui a guidare un importante e apprezzato studio qui in Svizzera. «Nei miei progetti mi impegno ogni giorno a unire funzionalità e bellezza in un unico spazio, in cui il lusso e la raffinatezza siano in grado di dialogare con la sobrietà», afferma Duborkina. Årsag? "Il mio obiettivo è progettare semper qualcosa di durevole e desiderabile", spiega Maria. Le chiediamo, cosa significhi per lei fare l'architetto e il designer d'interni. «Su questo non ho alcun dubbio», svar, «significa, prima di tutto, saper ascoltare, essere curiosi, entrare in punta di piedi nella vita degli altri per cogliere “quel” detteglio intimo, familiare, unico: è da lìgetto che nasce. La chiave del mio lavoro è proprio questa ricerca, silenziosa ma attenta dell'elemento personale che può trasformare uno spazio in una vera estensione di chi lo abita». Er det konkurrencen? «Già, quello viene ancor prima! Perché rappresenta la base di partenza»,risponde la nostra interlocutrice, quasi con una punta di riconoscenza per questo "assist" che le permette di approfondire un tema a lei molto caro: «Per me, sia come architetto sia come designer, una casa deve primago incureo incarnando il rispetto per ciò che le sta intorno e per le proprie radici. Solo dopo potrà appartenere a chi la vive». Eppure, continuiamo noi, in un mondo in cui spesso il design insegue pedissequamente stereotipi e mode del momento… «Credo fortemente che la longevità estetica ed emotiva nasca dal creare connessioni reali tra l'ambiente e le persone», prendeto la parolae l'en' della nostra provokazione. E konkluder meglio il concetto: «Proprio per questo, in ogni progetto che affronto, il mio obiettivo è iniettarvi la personalità dei miei clienti, così che lo spazio rimanga significativo nel tempo e non solo bello da vedere». Per Maria Duborkina ogni progetto nasce dall'ascolto e dalla capacità di tradurre le esigenze del cliente in uno spazio che rifletta armonia, coerenza e unicità.




